FOCUS SU DON SABATINO FIORITI: ATTIVITA’ – ASSISTENZA – ASCOLTO
È ’il parroco di San Martino Vescovo in Chieti Scalo (Arcidiocesi di Chieti -Vasto), 3000 anime: lui è Don Sabatino Fioriti. Come il Santo a cui si fa riferimento , qui si divide “il mantello”, cioè l’essenziale, con chi è più bisognoso. Tra grandi difficoltà, con Don Sabatino è cresciuta e si è fortificata una parrocchia con le 3 A: ATTIVITA’ – ASSISTENZA- ASCOLTO!!! «Nel nostro salone si alternano movimenti e associazioni», evidenzia il sacerdote. Tre messe ogni domenica, due nel prefestivo, per agevolare le famiglie che portano i bambini al catechismo, un gruppo di preghiera che 
pratica anche l’adorazione perpetua, Cl e la scuola di comunità e un fiore all’occhiello: Casa, il Centro di ascolto e servizi assistenziali. «In una parrocchia dove, fortunatamente, ci sono più battesimi che funerali», confida don Sabatino «cerchiamo di seguire al meglio le famiglie. Tanto più che io me ne occupo anche a livello diocesano e, insieme a una coppia di Teramo, regionale». Oltre 120 i bambini del catechismo, 26 battesimi, sette matrimoni. Una parrocchia giovane, «stimolante», la definisce don Fioriti, che vuole continuare a crescere in fraternità e apertura agli altri. Don Sabatino Fioriti ha scoperto la vocazione a 16 anni, grazie al movimento di Comunione e liberazione. «Volevo diventare sacerdote per ascoltare le persone», racconta oggi, a 40 anni dalla sua ordinazione. «L’importante è che quello che fai lo fai bene», è la consegna di suo padre per quel figlio, secondo di sette e primo dei maschi, con fatica mantenuto al liceo classico, che decide invece di entrare in seminario. Don Fioriti è anche direttore dell’ufficio diocesano per la pastorale familiare. Insomma, una figura di preghiera e del fare, che opera in prima persona e con il suoi parrocchiani, ma sempre in modo discreto, senza porsi in evidenza. Per questo, oggi, “una tantum, sed licet…” FOCUS su Don Sabatino. Una bella testimonianza di vita e di fede, che fa bene al cuore ed all’anima.
pratica anche l’adorazione perpetua, Cl e la scuola di comunità e un fiore all’occhiello: Casa, il Centro di ascolto e servizi assistenziali. «In una parrocchia dove, fortunatamente, ci sono più battesimi che funerali», confida don Sabatino «cerchiamo di seguire al meglio le famiglie. Tanto più che io me ne occupo anche a livello diocesano e, insieme a una coppia di Teramo, regionale». Oltre 120 i bambini del catechismo, 26 battesimi, sette matrimoni. Una parrocchia giovane, «stimolante», la definisce don Fioriti, che vuole continuare a crescere in fraternità e apertura agli altri. Don Sabatino Fioriti ha scoperto la vocazione a 16 anni, grazie al movimento di Comunione e liberazione. «Volevo diventare sacerdote per ascoltare le persone», racconta oggi, a 40 anni dalla sua ordinazione. «L’importante è che quello che fai lo fai bene», è la consegna di suo padre per quel figlio, secondo di sette e primo dei maschi, con fatica mantenuto al liceo classico, che decide invece di entrare in seminario. Don Fioriti è anche direttore dell’ufficio diocesano per la pastorale familiare. Insomma, una figura di preghiera e del fare, che opera in prima persona e con il suoi parrocchiani, ma sempre in modo discreto, senza porsi in evidenza. Per questo, oggi, “una tantum, sed licet…” FOCUS su Don Sabatino. Una bella testimonianza di vita e di fede, che fa bene al cuore ed all’anima.
Donato Fioriti
